La Federazione BCC ER all’assemblea di Confcooperative Emilia Romagna

Il presidente Mauro Fabbretti sul palco dell'Assemblea di Confcooperative Emilia Romagna

La Federazione BCC all’Assemblea di Confcooperative Emilia Romagna

Fabbretti: “Un quadriennio di cambiamento, di successi e di grande sfide. Le BCC sempre in prima linea a fianco delle proprie comunità”.

Un presidio costante del territorio, ma anche una “forza” capace di incidere sul fronte normativo, come è accaduto “accendendo la mic-cia” che portato, dopo un lungo percorso, alla revisione delle norme europee relative alla proporzionalità: la Federazione BCC dell’Emilia-Romagna ha adempiuto alla propria mission con costanza, tenacia e ottenendo importanti risultati. È questo il cuore della testimonianza che il presidente Fabbretti ha offerto lo scorso 8 aprile in occasione dell’Assemblea Regionale per il rinnovo delle cariche Confcooperative Emilia Romagna. “Oggi la Federazione delle BCC dell’Emilia-Romagna ha un preciso ruolo di promozione e rappresentanza delle associate e assolve al compito anche di offrire opportunità di formazione, riflessione e approfondimento quale base dello sviluppo sostenibile delle nostre BCC – ha spiegato Fabbretti -. Tanti fronti di impegno e di sfida sui quali, negli anni, sono stati conquistati successi importanti. Ma l’ultimo quadriennio è stato segnato da crisi globali che hanno visto le BCC e la Federazione in prima linea: la pandemia, il caro-energia e l’alluvione sono sicuramente le grandi prove di questi anni e le BCC dell’Emilia-Romagna si sono sempre fatte trovare pronte a fornire aiuti concreti. Ma le sfide non si fermano qui: lo scenario globale ci pone quotidianamente di fronte a difficoltà nuove e necessità inedite. Le BCC dell’Emilia-Romagna e la Federazione sono e saranno qui nel futuro, per camminare a fianco alle nostre comunità, famiglie, imprese e cooperative. Non abdicheremo al nostro ruolo di banche di comunità, impegnate, oggi come in futuro e fin dalle nostre origini, per il bene dei nostri territori, di chi li abita e di chi li vuole vedere crescere”.