DAL CARO BOLLETTE ALLA TRANSIZIONE ECOLOGICA: LE BCC PRONTE A DARE RISPOSTE IMMEDIATE A FAMIGLIE E IMPRESE
Grande partecipazione a Rimini al convegno della Federazione delle banche di credito cooperativo dell’Emilia-Romagna. Il presidente Fabbretti: “Il nostro ruolo è insostituibile e va salvaguardato intervenendo sulle norme UE: siamo presenti nell’80% dei territori per promuovere percorsi di sostenibilità”. Fra gli ospiti il ministro uscente Giovannini, l’assessore regionale Colla, il presidente di Confcooperative Gardini e il presidente di Federcasse dell’Erba.
Oltre 150 persone hanno partecipato questa mattina al Grand Hotel di Rimini al convegno “Il credito cooperativo per una transizione ecologica e uno sviluppo socio-economico responsabile e sostenibile”, promosso dalla Federazione BCC dell’Emilia-Romagna. Al centro dell’evento, che ha visto la partecipazione dei rappresentanti delle Istituzioni (tra cui l’ex ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini e l’assessore regionale allo Sviluppo economico e green economy, Lavoro, Formazione Vincenzo Colla), mondo cooperativo ed economico regionale, le sfide poste dal cambiamento climatico e dalle incertezze dello scenario geopolitico globale (a partire dai rincari energetici), e le risposte che il credito cooperativo è pronto a offrire per sostenere imprese e famiglie. Il convegno è stata l’occasione per sottolineare il ruolo insostituibile delle BCC nel sistema economico e sociale regionale, dove la Federazione associa 9 banche di credito cooperativo (Banca Centro Emilia, Emil Banca, BCC Felsinea, Banca Malatestiana, La BCC ravennate forlivese imolese, RivieraBanca, RomagnaBanca, BCC Romagnolo, BCC Sarsina) presenti in oltre l’80% del territorio regionale con 353 sportelli, a dimostrazione della capillarità dei servizi bancari offerti anche nelle zone meno popolate dove spesso rappresentano l’unico presidio bancario.
“Le imprese e il mondo del lavoro oggi chiedono risposte efficaci e immediate per fare fronte agli aumenti dei costi dettati dalla crisi energetica e dagli squilibri internazionali – ha sostenuto nel proprio intervento Mauro Fabbretti, presidente Federazione BCC Emilia-Romagna -, ma la sfida per il futuro ha un respiro ancora più ampio e riguarda anche la necessaria transizione ecologica e l’impegno a ridurre le diseguaglianze sociali e tra territori. Il sistema delle BCC può e vuole sempre più essere una leva per accompagnare e incentivare le imprese e le comunità verso un percorso virtuoso di sostenibilità integrale che non lasci indietro nessuno, salvaguardando la sostenibilità sociale ed economica, prerequisiti fondamentali per la riduzione dell’impatto ambientale. Il caro-bollette ha palesato l’improrogabilità di un maggiore impegno nelle energie rinnovabili per garantire maggiore autonomia energetica al Paese e contenere l’inquinamento: le banche di credito cooperativo sono pronte a mettere in campo adeguati strumenti finanziari per supportare le imprese in questo percorso e al contempo chiedono alle Istituzioni un reale alleggerimento burocratico delle procedure autorizzative”.
“Le BCC dell’Emilia-Romagna hanno convintamente sottoscritto il Patto per il lavoro e per il clima promosso dalla Regione – ha aggiunto Fabbretti -: un progetto condiviso volto a generare lavoro di qualità affrontando le sfide della digitalizzazione e della transizione ecologica, tenendo come riferimento l’Agenda ONU 2030. Un Patto sottoscritto con la consapevolezza che la nuova programmazione dei fondi europei e le risorse straordinarie del PNRR rappresentano una occasione storica per la nostra regione: le Banche di Credito Cooperativo sono pronte ad essere un attore principale in questo processo, in virtù della loro presenza capillare e dei risultati positivi che stanno ottenendo. Anche nel primo semestre di quest’anno le BCC regionali mettono a segno una crescita nel credito concesso a privati e imprese che ha superato i 13 miliardi di euro, mentre i soci hanno oltrepassato quota 143.000 soci (oltre 6.000 in più rispetto al primo semestre 2021). Un sistema solido e in salute, quindi, che al 30 giugno 2022, ha raggiunto un utile netto di 107,1 milioni di euro. Un sistema che continua a sostenere famiglie, comunità e imprese finanziando settori come l’artigianato, l’agricoltura e il turismo con quote di impieghi dal 22,5% al 24%, percentuali che a Rimini e provincia salgono al 41% e 46%.
“Occorre però che dall’Unione Europea arrivino segnali chiari – ha concluso Fabbretti -: lo scorso maggio, l’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna è stata la prima in Italia ad aver fatto proprie le richieste del credito cooperativo per una maggiore proporzionalità delle norme bancarie europee, che tengano conto delle specificità delle banche di comunità: non possiamo essere equiparati ai colossi della finanza, abbiamo presentato proposte di modifica al fine di salvaguardare il sistema capillare delle BCC e valorizzare le sinergie derivanti dall’appartenenza ai Gruppi bancari cooperativi. Siamo orgogliosi di avere la Regione al nostro fianco in questa battaglia, chiediamo un impegno comune a tutti i parlamentari ed europarlamentari dell’Emilia-Romagna, uno dei cuori della cooperazione di credito: il raggiungimento della proporzionalità nell’applicazione delle norme europee sulle nostre banche è cruciale per il futuro delle BCC per garantire una presenza sul territorio ancora più capillare ed efficace”.