Le BCC dell’Emilia-Romagna a fianco dell’Arcidiocesi di Bologna per celebrare il beato don Giovanni Fornasini
A ottant’anni dalla brutale uccisione da parte dei nazisti, la Federazione BCC regionale sostiene la realizzazione di un memoriale nel luogo in cui morì il sacerdote bolognese, Medaglia d’Oro alla memoria e beatificato da Papa Francesco.
“L’angelo di Marzabotto” ha il suo memoriale: domenica 13 ottobre al Cimitero di San Martino, l’Arcidiocesi di Bologna e la Federazione BCC dell’Emilia-Romagna hanno inaugurato l’opera dedicata a Don Giovanni Fornasini, il giovane sacerdote brutalmente ucciso dai nazisti il 13 ottobre 1944 a pochi giorni dall’eccidio della vicina Marzabotto. Già insignito della Medaglia d’Oro alla memoria, don Fornasini è stato beatificato da Papa Francesco nel settembre 2021. Il memoriale, realizzato grazie all’importante contributo donato dalle Banche di Credito Cooperativo aderenti alla Federazione regionale, celebra la vita caritatevole e generosa del sacerdote e la sua ingiusta morte con un percorso dinamico realizzato all’esterno del cimitero che condurrà i visitatori e i fedeli a uno spazio di meditazione e di preghiera nell’esatto luogo dove fu trovato il corpo del sacerdote.
“Figure come quelle di don Giovanni Fornasini incarnano i valori fondanti del Credito Cooperativo – commenta Mauro Fabbretti, presidente della Federazione BCC dell’Emilia-Romagna -: comunità, cura, sostegno dei più deboli. Tanto basterebbe a voler celebrare e ricordare una persona così grande nella sua umiltà e servizio al prossimo. Ma ancora di più, quella dell’Angelo di Marzabotto è la storia di un territorio in cui affondano le radici profonde della cooperazione di credito: ottant’anni fa la nostra nazione ha pagato un tributo altissimo all’occupazione nazista ed è anche grazie alle Casse rurali ed artigiane sorte all’ombra dei campanili fino nelle zone più remote, che il Paese ha saputo rialzarsi, ricostruire dalle macerie lasciate dal conflitto e risorgere, nel segno dei valori incarnati da don Fornasini. Abbiamo aderito con convinzione a questo progetto dell’Arcidiocesi, segnalato da BCC Felsinea, nella certezza che questo memoriale saprà essere di ispirazione e guida per tante persone”.
“Esprimo a nome dell’Arcidiocesi il mio ringraziamento per il sostegno della Federazione BCC dell’Emilia-Romagna alla realizzazione di questa opera – ha commentato il Vicario Generale, Mons. Giovanni Silvagni -, dato con convinzione e condivisione del progetto dalle valenze molteplici: storiche, culturali e spirituali”.
Don Giovanni Fornasini, “l’angelo di Marzabotto”.
Nell’autunno del 1944 don Giovanni Fornasini (nato a Pianaccio di Lizzano in Belvedere e cresciuto a Porretta Terme) aveva 28 anni e da due era parroco di Sperticano, piccola parrocchia nel fondovalle del Reno ai piedi di Monte Sole. Dopo essersi prodigato in molti modi per l’incolumità della popolazione, per l’assistenza materiale e morale di tutti i bisognosi, nel soccorso ai rastrellati e nella pietà verso i morti, della cui sepoltura si occupava spesso personalmente, nei giorni drammatici del settembre-ottobre 1944 si trovò spesso a dover mediare con le forze di occupazione per scongiurare le conseguenze più nefaste della loro presenza. Testimone scomodo di numerose violenze perpetrate dai nazisti, il 13 ottobre 1944, dopo essere stato invitato a salire a Monte Sole dal comandante delle SS che alloggiava nella sua canonica, don Fornasini non fece più ritorno a casa e fu trovato cadavere nel maggio del 1945 dietro il cimitero di S. Martino di Caprara. Vi aveva trovato la morte a seguito di un violento linciaggio che l’esame dei suoi resti ha evidenziato in tutta la sua brutalità. Pochi anni dopo, nel 1950 gli verrà conferita la medaglia d’Oro alla memoria e il 21 gennaio 2021 Papa Francesco ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare il decreto riguardante il martirio del servo di Dio Giovanni Fornasini, ucciso, in odio alla fede.